Insegnare lo Yoga

Il corso è suddiviso in 7 moduli monotematici ed è aperto a tutti: per chi, già insegnante, vuole approfondire o trovare nuovi spunti e nuovi approcci all’insegnamento e per chi, praticante, vuole cominciare a raccogliere strumenti per poter trasmettere la disciplina.

I workshops sono esperienze pratiche di lavoro. È possibile partecipare ad una sola delle sessioni con un ingresso singolo per weekend, al termina del quale è rilasciato, su richiesta, un attestato di frequenza; oppure iscriversi all’intero master e ricevere un Diploma finale previa presentazione di una tesina e superamento dell’esame finale, in cui sono testati i principi didattici appresi durante il corso.

Le lezioni saranno tenute da Gilda Giannoni (Scuola Yoga Marga), docente e coordinatrice didattica in diversi corsi di formazione insegnanti, tra cui ISYCO, autrice del libro “Yoga, dall`Armonia alla Gioia” ed. Magnanelli, Torino 2012.

Il master è in attesa di riconoscimento da parte dello CSEN CONI e SIAF.

Programma del corso

24 / 25 Gennaio 2015

Almeno nello Yoga non avere fretta!– Arrivare agli asana sicuri e consapevoli

Un āsana comincia quando si pensa di eseguirlo e finisce quando, dopo averlo abbandonato fisicamente, la mente si rivolge altrove. Per quanto quella dello hatha-yoga sia una pratica statica, il movimento è necessario per assumere le diverse posizioni e passare da una posizione all’altra. Per questo motivo preparazione delle giunture, respirazione e coordinazione diventano elementi indispensabili per evitare danni alla struttura muscolo-scheletrica e arrivare all’āsana col minimo dispendio energetico come da tradizione.

21 / 22 Febbraio 2015

Mi piego ma non mi spezzo– Gli asana al di là dei contorsionismi

Qual è il senso di una posizione yoga? Acculturare i muscoli? Rendere flessibili le articolazioni? Drenare e stimolare gli organi interni? Esercitare la mente alla staticità e alla consapevolezza per prepararla alla meditazione? Sì, certo e molto di più. Un āsana è un lavoro sui cinque corpi, un lavoro dove l’intero essere viene coinvolto. Nella rappresentazione di un āsana, che è un archetipo, ogni dettaglio è importante, l’intenzionalità è importante, la sicurezza è importante.

21 / 22 Marzo 2015

Sesso, serpenti e ruote– Hatha yoga o tantra?

Lo hatha-yoga è una tradizione del tantrismo, ovvero ha la stessa radice della famosa pratica sessuale, sono due figli della stessa filosofia. In comune hanno molto di più di quello che si possa pensare, a partire dalla descrizione della fisiologia corporea fino all’attenzione alla ritualità che innalzano entrambe le pratiche da mera ginnastica, l’una, e mero gioco di sesso, l’altra, a discipline spirituali.

18 / 19 Aprile 2015

Che noia la respirazione!Appassionare gli studenti al pranayama.

Stare seduti e fermi a respirare non appare come un’attività molto performante e per questo motivo non è generalmente molto apprezzata. Eppure i vantaggi di spendere pochi minuti del proprio tempo su semplici esercizi respiratori sono talmente interessanti e vari che una volta conosciuti e sperimentati l’atteggiamento nei loro confronti cambia inevitabilmente.

16 / 17 Maggio 2015

Lingua indietro e testa in giù– Mudra e bandha, un’inusuale chiave energetica.

Spesso passate in secondo piano rispetto ad altre tecniche, le mudrā rivestono un ruolo molto importante nella tradizione dello hatha-yoga, forse anche più degli āsana, visto quanto si dilungano alcuni testi tantrici sulla descrizione delle une piuttosto che degli altri. D’altronde quelle descritte nei testi di hatha-yoga sono solo una parte del vasto mondo delle mudrā che riguardano anche le mani, gli occhi e le espressioni del viso.

13 / 14 Giugno 2015

Sogno o son desto?Ai confini del rilassamento

«Non sono più riuscito a seguire quello che diceva l’insegnante» è la frase tipica di chi si lascia andare al piacere di un bel rilassamento in shava-āsana. Eppure è proprio in questi casi che il rilassamento diviene maggiormente efficace. I confini tra dormiveglia, consapevolezza, sonno e rilassamento non sono così delineati, ma possono comunque essere riconosciuti.

26 / 27 Settembre 2015

È davvero possibile non pensare a niente?A scuola di meditazione

Cosa vuol dire veramente meditare? E come si fa? Quali sono le tecniche? Davvero qualcuna è più potente di altre? Occorre continuare sempre con la stessa? Ogni persona dovrebbe avere la sua pratica personalizzata? Tante le domande sulla meditazione, ancora di più le tecniche normalmente proposte. La confusione è plausibile, ma si può fare chiarezza, dando un minimo di ordine e struttura al vasto materiale che riguarda questa meravigliosa scienza della mente e dello spirito.