Hatha Yoga

L’Hatha Yoga si basa su asana (posizioni) e pranayama (respirazione) per perfezionare il totale controllo mente/corpo.

Partendo infatti dall’assunto che mente e corpo si influenzano a vicenda e che non vi può essere sviluppo dell’una senza l’intervento dell’altro, l’Hatha Yoga propone un percorso di controllo del corpo attraverso posture statiche (asana) e controllo del respiro (pranayama) mediante il quale si influenzerà anche la mente, rilassandola e rendendola più stabile e mirando allo scopo ultimo dello yoga e cioè aggiogare la mente.

Le tecniche dello Hatha Yoga rilassano ed equilibrano l’organismo con un’azione sinergica su più livelli: apportano tono ed elasticità alla struttura muscolo – scheletrica; drenano e tonificano gli organi interni ripristinando le funzionalità fisiologiche; agiscono direttamente sul sistema endocrino migliorando il metabolismo e l’equilibrio ormonale.

Tali risultati si ottengono non solo per le sorprendenti proprietà delle tecniche, ma anche per la progressiva acquisizione della consapevolezza corporea. Il lavoro che lo Hatha Yoga propone si basa sull’ascolto e sul rispetto, promuovendo un atteggiamento che porti l’individuo ad essere padrone e primo conoscitore del proprio corpo.

Raja Yoga

La mente è un corpo, che, proprio come quello fisico, ha le sue strutture, le sue dinamiche e il bisogno di un certo mantenimento.

Con Raja Yoga si intende la disciplina Yoga così come è stata esposta dal saggio Patanjali nella prima grande opera indiana che descrive e sistema le tecniche dello Yoga, lo “Yoga Sutra” (Aforismi sullo Yoga), nel III-II sec a.C. Il Raja Yoga è un cammino di presa di coscienza che va sempre più in profondità, partendo dal corpo fisico e arrivando allo spirito. Si tratta di uno Yoga regale (raja in sanscrito significa regale) perché per realizzare l’unione ultima del singolo con l’Assoluto sceglie la via più ardua: quella del controllo e della consapevolezza di se stessi.Patanjali indica al praticante 8 arti (come gli arti o parti di un corpo) dello Yoga, cioè otto possibilità per raggiungere l’unione con il Paramatma.

  • Yama: sono i “comandamenti morali universali”, o astensioni. Sono i cinque “freni” su cui si fonda l’etica dello Yoga.
  • Niyama: con Niyama si intendono le regole dell’autopurificazione.
  • Asana: sono posizioni o posture utilizzate in alcune forme di yoga, in particolare nello Hatha Yoga. Gli asanaconosciuti sono alcune migliaia; ciascuno di essi porta un nome derivato dalla natura (soprattutto animali), o dalla mitologia induista.
  • Pranayama: La parola Pranayama è formata da Prana (fiato, respiro, vita, energia, forza) e da Ayama(lunghezza, controllo, espansione). Il suo significato indica quindi il controllo del prana (energia vitale) per mezzo del respiro.
  • Pratyahara: emancipazione della mente e ritiro dagli oggetti dei sensi.
  • Dharana: è la concentrazione, il diventare tutt’uno con quello che si sta facendo, con un oggetto esterno o interno.
  • Dhyana: è la meditazione.
  • Samadhi: stato di coscienza superiore nel quale il meditante si unisce con l’oggetto meditato, l’unione dell’anima individuale con l’anima universale. Si può individuare anche con uno stato di equilibrio, raggiungimento del benessere totale, al quale lo yogin arriva attraverso un percorso che passa da una profonda realizzazione.

Le otto pratiche sono tutte necessarie e fondamentali per uno sviluppo totale dell’individuo. Il Raja Yoga infatti mira a sviluppare l’individuo nella sua interezza, a fargli ritrovare equilibrio e salute nei principali ambiti della sua vita: fisico, mentale, sociale e spirituale.